giovedì 27 settembre 2007

La Nepal Airlines sacrifica due pecore davanti ad un Boeing 757 (non è uno scherzo!)

Questa notizia non mi meraviglia dopo aver visto il Nepal. Ma è comunque clamorosa. In pratica la Nepal Airlines ha deciso di sacrificare due capre sulla pista di Kathmandu davanti ad un Boeing 757 per migliorare il servizio e risolvere alcuni inconvenienti tecnici. Il sacrificio ha avuto successo ed i voli successivi si sono svolti regolarmente!! Nepal's state-run airline has confirmed that it sacrificed two goats to appease a Hindu god, following technical problems with one of its aircraft. Nepal Airlines said the animals were slaughtered in front of the plane - a Boeing 757 - at Kathmandu airport. The offering was made to Akash Bhairab, the Hindu god of sky protection, whose symbol is seen on the company's planes. The airline said that after Sunday's ceremony the plane successfully completed a flight to Hong Kong. (Fonte: Viaggiinasia.com e BBC News)

mercoledì 19 settembre 2007

QATAR AIRWAYS? NO GRAZIE

Abbiamo scelto di volare con la Qatar Airways per vari motivi. Tra le varie compagnia aeree che potevamo scegliere la Qatar sembrava offrire il miglior rapporto qualità prezzo, oltre alla comodità di dover fare solo uno scalo a Doha. Io non amo volare e quindi mi sento meglio quando il viaggio è più corto e l'aereo più moderno. La Qatar Airways è una compagnia che ha investito molto e che punta, così dicono, alla qualità del servizio ed alla soddisfazione del cliente. La nostra esperienza è stata molto diversa. All'andata siamo partiti da Roma il venerdi sera e siamo arrivati a Doha (la capitale del Qatar, un emirato arabo nel golfo Persico) all'alba del sabato. Allo sportello dei transiti ci hanno detto, senza tante giustificazioni o scuse, che per overbooking non avremmo potuto prendere il volo per Kathmandu e che ci mettevano in albergo in attesa del volo della sera. Incazzarsi non è servito a niente. Ma come: fate discorsi sulla qualità e poi vendete più biglietti dei posti disponibili? Al momento della prenotazione fatta sul loro sito abbiamo addirittura scelto il posto e cosa volevamo mangiare!! Comunque la sera partiamo (arrivati all'aeroporto non abbiamo trovato niente di tutto quello che ci avevano assicurato la mattina) e passiamo una seconda notte in aereo. All'alba del secondo giorno di viaggio vediamo Kathmandu sotto di noi, l'aereo inizia le operazioni di atterraggio ma poi riprende quota e ci porta a Dakha in Bangladesh. Scarsa visibilità ci dicono. Aspettiamo due ore sulla pista e poi ripartiamo per Kathmandu dove arriviamo alle 11 della domenica, cioè con 18 ore di ritardo. Delle nostre valigie nessuna traccia!! Arriveranno il giorno seguente con due voli differenti. Che strazio, però la faccenda si è risolta, siamo in Nepal, abbiamo i bagagli e ci buttiamo nelle vacanze. Al ritorno il volo è andato bene, niente overbooking, niente problemi a Doha. Arriviamo a Fiumicino, la prima valigia inizia a girare sul nastro, della seconda nessuna traccia. Siamo increduli. Siamo sfigati noi oppure c'è qualcosa che non funziona? La denuncia alla EAS ci ha fatto perdere il treno per Firenze. Ad oggi nessuna notizia della seconda valigia. Probabilmente è ammonticchiata con tante altre in un deposito in mezzo al tristissimo deserto qatarese ma nessuno sembra preoccuparsene. Chi sei tu e la tua misera valigia, cosa vuoi da noi? Qui nel Qatar abbiamo ben altri problemi a cui pensare. Per esempio dobbiamo studiare sistemi di irrigazione per i bellissimi campi da golf che abbiamo appena costruito nel deserto, o commercializzare le nuove isole artificiali del progetto Riviera Arabia. (guardate il sito ne vale la pena)

giovedì 6 settembre 2007

Kathmandu (il ritorno)

Il ritorno a Kathmandu e' stato lungo ed avventuroso. Non ci aspettavamo una strada cosi' piena di insidie, buche, fango, frane, cascate e torrenti da guadare. Ma ce l'abbiamo fatta. Ora siamo a Kathmandu. Anche qui la situazione non e' delle migliori. Le tensioni sociali sono altissime e sono sfociate in attentati con vittime. Ma le zone turistiche sembrano essere tranquille. Comunque domattina partiamo. La citta' appare come l'avevamo lasciata, con le sue miserie umane, lo sfascio di tutto (e' appena finito un black-out), la sporicizia ed il puzzo. E dietro a tutto questo c'e' un patrimonio artistico assolutamente eccezionale. Qui si intrecciano le culture newari, nepalese ed indiana, il buddismo e l'induismo si intrecciano saldamente, a volte quasi si confondono. E' un posto pieno di fascino che suscita amore e ribrezzo. Parole forti? Beh, qui in Nepal tutto e' forte per noi. Il Tibet ci appariva come un povero ma bellissimo paradiso terrestre. Franco ci ha detto "bentornati nella civilta'". E' solo che qui hanno un turismo internazionale da molto piu' tempo ed hanno attrezzature e servizi piu' adeguati. Ma il Tibet e' un'altra cosa!! Gia' ci manca. Comunque in queste tre settimane abbiamo visto davvero un altro mondo. Ora cominceranno i bilanci e le riflessioni. Sicuramente questa non e' stata una semplice vacanza ma una vera e propria esperienza di vita. Il prossimo post lo scrivero' dall'Italia. A presto.

lunedì 3 settembre 2007

Nyalan (discesa verso il Nepal)

Siamo a Nyalan in attesa che ci facciano passare ad una sbarra. Abbiamo iniziato la discesa verso il Nepal. Domani mattina attraverseremo a piedi il ponte dell'amicizia (?) e lasceremo il Tibet. Ieri siamo arrivati al Campo Base dell'Everest. Bellissimo. L'Everest era li' davanti a noi, maestoso, scintillante in pieno sole (good luck continuava a dirci la guida) ; non e' una semplice montagna, e' la regina delle montagne. Il nome tibetano - Qomolangma - vuole proprio dire la dea delle montagne. Quando sei li che la guardi, da 5250 metri, che svetta sopra di te senti che e' proprio vero e' la dea delle montagne. E non e' vero che e' diventato un posto turistico. Ad un certo punto, sulla collinetta davanti alla vetta, eravamo soli..................... finalmente il silenzio del Tibet, solo il vento, noi e l'Himalaya. Oltretutto la strada che porta al campo base non e' una strada, ma una vera e propria pista con guadi di fiumi, buche, fango, insomma un fuoristrada di 4 ore. E poi arrivati a 5 km dal campo base tocca lasciare la macchina e salire su un carretto sgangherato trainato da un ronzino pelle ed ossa che in 40 minuti ti porta su. Insomma ci siamo divertiti. La nostra vacanza tibetana volge al termine dopo 3000 km (di cui almeno 1000 di duro sterrato), tanti monasteri, una natura mozzafiato, persone stupende, tanta miseria................ e tanto riso con le verdure!!! Ritorniamo a Kathmandu e poi venerdi rientro in Italia. Un abbraccio a Marzia e Raffaele che hanno voluto sfidarci ma sono arrivati solo a 3400 metri (buuu) ed a Leonardo e Chiara che ci seguono assiduamente. PS per Leonardo: nel villaggio piu' scalcinato che abbiamo visto, in mezzo al niente, in una botteguccia misera, di colpo il ragazzo del negozio ci sente parlare ci porta dentro e ci mostra con orgoglio il poster di Cannavaro che alza la Coppa del Mondo!!!!!!!!!!!!! (e con sopra la figurina di Del Piero). Foto di rito saluti e............... ma se non hanno nemmeno la corrente!!

sabato 1 settembre 2007

Shegar (Qomolongma Park)

Accidenti. Stavamo scrivendo un nuovo post sul riso cinese (e su Explorer e Google in cinese!) quando e' saltata la corrente. E siccome qui la testa va a due a causa dell'ossigeno, che e' la meta' di quello a cui siamo abituati, non ci ricordiamo piu' niente. Stasera siamo soltanto a 4100 metri. Oggi abbiamo fatto un passo a quota 5248. Bellissimo!! Abbiamo cominciato a vedere l'Himalaya. C'erano le nuvole basse.............. le nuvole basse? Ci siamo guardati in faccia..... e siamo scoppiati a ridere.... ma siamo noi a 5000 metri altro che le nuvole basse!!! Domani mattina partiamo alle 7.00 ed andiamo su fino al campo base dell'Everest (che in realta' si chiama Qomolongma, solo noi occidentali lo chiamiamo Everest). Oramai siamo acclimatati e non dovremmo risentirne. Ad alta quota ci si sente come ubriachi............ Qui si sente forte la potenza della natura. La Friendship Highway - che abbiamo percorso oggi - e' stata appena rifatta eppure in tanti punti l'acqua dei monsoni estivi l'ha distrutta e senza un fuoristrada e' un impresa farla. E poi lungo la strada piu' importante del paese passera' una macchina ogni 5 minuti! Oggi per la prima volta abbiamo assistito alla preghiera con gli strumenti, avete presente i tamburi in pelle di yak (ovvio), i piatti tibetani e quelle trombe lunghe un paio di metri. Fanno un suono incredibile. L"atmosfera era veramente suggestiva. Per fortuna siamo arrivati in fondo al post senza altri black out. Ed ora i saluti di rito ai fedeli (senza i tromboni tibetani pero'). Mi ero dimenticato di dire che 600 foto erano solo quelle fatte in Tibet. Ci sono anche quelle del Nepal!!! Un abbraccio a tutti, qui sono le 21.00 e stiamo crollando dal sonno. Sogni d'oro.