mercoledì 11 agosto 2010

Buddismo Zen

Lo Zen è una forma particolare di buddismo.
La parola zen è un termine giapponese derivato dal cinese ch'an o shan, a sua volta trascrizione del sanscrito dhyana, ossia meditazione. È infatti una corrente del buddismo che ebbe origine in Cina al principio del 6° sec. d. C. Dalla Cina si diffuse in Giappone con il monaco Eisai verso il 1190. Qui lo Zen ebbe grande fioritura e diede vita a numerose correnti (Rinzai, Soto ecc.), molte delle quali ancora attive.
Lo Zen non conosce dèi, non ricerca l'immortalità e non ammette concetti come peccato o anima.
Non è né una religione né una filosofia in senso occidentale; è semmai un sistema di vita. Che cosa fa una persona che segue lo Zen? Essa si educa gradualmente a cogliere la realtà senza mediazioni intellettuali ma vivendola nella pienezza del momento. È la qualità dell'esperienza qui e ora, e non la precisione della ragione, che assume la massima importanza per il seguace dello Zen. La pratica fondamentale dello Zen è lo zazen, che viene intrapresa al fine di ottenere le condizioni ottimali per vedere direttamente in se stessi e scoprire nella purezza della propria esistenza la vera natura dell'essere. Lo Zen crede che la persona comune sia presa in un groviglio di idee, teorie, riflessioni, pregiudizi, sentimenti ed emozioni tali che non le permettono di cogliere la verità e la realtà ma solo frammenti di essa. Lo scopo dello zazen è dunque quello di liberare l'individuo e di consentirgli di entrare in modo pieno e diretto nella realtà.
(approfondimento di Ernesto Riva Copyright © 2002 www.filosofiaedintorni.net)

lunedì 28 giugno 2010

giovedì 24 giugno 2010

Thich Nhat Hanh a Castelfusano

"E il Buddha rispose: 'Non siate impazienti di credere a una cosa anche se tutti la ripetono, o se è scritta nei sacri testi o, ancora, affermata da un maestro riverito dal popolo. Accettate solo ciò che si accorda con il vostro giudizio, ciò che i saggi e i virtuosi condividono, ciò che reca realmente frutto e felicità. Abbandonate quanto non si accorda con il vostro giudizio, quanto i saggi e i virtuosi non condividono, quanto non reca realmente frutto e felicità. (...) Siete in grado di giudicare da soli ciò che va accettato e ciò che va rifiutato'." (Thich Nhat Hanh, Vita di Siddhartha il Buddha - pag. 290)



























Foto @Archetto, Castelfusano, 2010 (riproduzione vietata)

lunedì 1 febbraio 2010

Blues for Tibet


"Nello stesso spirito che ha accompagnato il mio percorso creativo finalizzato a mantenere viva nell'opinione pubblica la sensibilità nei confronti dell'emarginazione, specie per tutto ciò che riguarda i bambini, anche questo lavoro propone immagini di una precisa realtà che ha ispirato suoni ed atmosfere ricchi di poesia e suggestione. Il Tibet ed il Nepal, terre di fascino e magia, spazi di grande respiro e silenzio, culle di spiritualità e tradizioni millenarie, fonti di ispirazione per questo lavoro artistico, sono soggette, nel quotidiano, ad una trasformazione sociale e culturale estranea alla propria evoluzione naturale". (Maurizio dell'Olio)